UN PO' DI STORIA
Il rifugio Monzino, una bella costruzione dotata di 55 posti letto fu costruito nel 1965 in sostituzione della vecchia capanna Gamba del 1912, grazie a Franco Monzino, il quale donò il rifugio alla società guide alpine di Courmayeur. Grazie al gestore Franco Garda il rifugio ha visto il suo splendore negli anni’ 90, periodo nel quale era frequentato dall’élite dell’alpinismo.
LA STUTTURA
L’ottima posizione della struttura tra i ghiacciai del Frenèy e del Brouillard, le pareti di roccia a due passi dal rifugio, e la grossa piattaforma per l’atteraggio dell’elicottero, hanno reso famoso il rifugio per i vari corsi: guida alpina, corsi di soccorso, corsi per elicotteristi. I 55 posti letto sono suddivisi sia in camerette da 2 che in camerate più ampie. I letti, dotati di piumoni, sono posizionati in modo da rendere l’atmosfera accogliente e comoda. Si ricorda l’obbligo del saccoletto!
Servizi:
Aula didattica - Televisione - Servizi igenici con docce - Connessione internet tramite ADSL
Stube - Biblioteca - Piattaforma per elicottero
Si erge tra i tormentati ghiacciai del Brouillard e del Freney, a loro volta circondati dallo splendido e severo anfiteatro costituito dall’ Aiguille Noire, dalla Cresta di Peuterey, dagli enormi pilastri del Monte Bianco e delle creste dell’ Innominata e del Brouillard. Questo scenario ha scatenato paure e timore nell’animo degli alpinisti che negli anni si sono avventurati su queste cime, ma la severità e l’imponenza dell’ambiente ha soprattutto esaltato la fantasia e il genio di alcuni dei più forti scalatori di ogni epoca. Le salite della Cresta dell’Innominata, della Cresta del Brouillared, della Cresta Integrale di Peuterey, del Pilone Centrale hanno segnato tappe fondamentali della storia dell alpinismo classico e sono tutt’oggi delle splendide ascensioni, di grande respiro, che ogni scalatore ambisce ad avere nel suo curriculum. Ma non solo, infatti nemmeno i migliori climbers e ghiacciatori dell’epoca moderna sono rimasti insensibili al fascino di questi luoghi. Ne è testimonianza la frenetica attività di Motto e Gabarrou, che con vari compagni di avventura, hanno firmato un numero impressionante di vie di varie difficoltà, con una etica sempre rigorosa. L’eccletticità del francese lo ha reso protagonista anche sul ghiaccio e misto, dove, accompagnato dai migliori scalatori degli anni ’90, ha aperto vie molto impegnative in un ambiente grandioso. Ci si potrebbe soffermare molto più a lungo sugli itinerari aperti dai grandi alpinisti della nostra epoca: Marsigny, Boivin, Long, Dumarest, Vogler, Piola, solo per citare alcuni nomi, hanno contribuito a rendere il bacino alle spalle del rifugio Monzino una zona dalle enormi possibilità alpinistiche, con una grandissima scelta di salite, adatte a tutte le capacità.